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Systempuntoout: July 2012

Friday, July 27, 2012

Pizzoccheri d'oro "Ai Tigli" di Teglio.

Nell'attesa che venga pubblicata su Tripadvisor ..

Dopo una settimana di tentennamenti nel decidere dove passare una serata in compagnia, io ed altri otto amici, ci presentiamo affamati al ristorante "Ai Tigli" di Teglio per farci una mangiata di pizzoccheri e sciatt.
Piccola premessa; siamo tutta gente valtellinese, chi più attempata, chi meno, che conosce ormai abbastanza bene i posti e le tradizioni della cucina locale.




Della tavolata ero l'unico ad essere già stato "Ai Tigli", almeno un paio di volte, con un ricordo sicuramente positivo.
Decidiamo tutti e nove di optare per semplicità sul "Menù della Casa" a 25€ che comprendeva:
-Affettato
-Sciatt e cicorino
-Pizzoccheri
-Formaggi
-Dolce

Come bevande, vengono ordinati tre litri di vino rosso sfuso e mezzolitro di bianco sfuso; il sottoscritto, assetato e assolutamente controtendenza, ordina invece una birra media ed una piccola poco dopo.

Si parte con gli affettati, non abbondantissimi ma comunque più che discreti con bresaola, coppa, salame e un lardo niente male.
Arrivano gli sciatt e relativo cicorino, davvero buonissimi ma con la maledetta sensazione che ce ne siano troppo pochi per nove persone;
la cameriera ci chiede se ne vogliamo ancora e noi ovviamente "abbocchiamo" ordinandone altri due vassoi.

E' la volta dei pizzoccheri; da valtellinese li ho trovati buoni ma un filo troppo duri di consistenza.
Il piatto è sicuramente abbondante ma, ahimè, non esiste il bis.
Chi è abituato alle trattorie valtellinesi, sa meglio di me che un paio di cucchiaiate in più di pizzoccheri non si rifiutano mai quando il cameriere arriva per il bis; in questo caso la cameriera arriva dicendoci che i pizzoccheri sono finiti e le pentole sono già state messe via!

La gente al tavolo, guardandosi negli occhi, si domanda: "ma ora che si mangia"??
Un piatto abbondante di pizzoccheri, qualche sciatt ed un pò di affettato non può sicuramente placare il nostro appetito; scegliamo quindi di assaggiare una tagliata alle erbette decidendo di farcene portare cinque porzioni con relative patate saltate.
Dopo pochi minuti, ci arrivano due vassoietti di tagliata e due tegliette di patate.
Sul tavolo scatta la caccia alla carne ed alle patate perchè è evidente a tutti che le cinque porzioni di carne in realtà siano solo 3 porzioni e che le patate, a quanto pare, siano solo un assaggio.
Ovviamente le pietanze, comunque molto buone, spariscono in cinque secondi netti e indovinate, dejà vu, la gente al tavolo, riguardandosi negli occhi, cosa si domanda? "ma ora che si mangia"??
Chiamiamo la cameriera ed ordiniamo altre due porzioni di carne (un vassoietto) chiudendo il discorso secondi.

La cena si conclude con un piattino di formaggi a testa di cui mi sento di segnalare solo il miele servito come contorno ed una fetta di torta piuttosto asciutta e sguarnita.

Vengono quindi serviti i caffè e se ben ricordo, sei digestivi.

Riassumendo:
ho mangiato qualche fetta di affettato, 7/8 sciatt, un piatto di pizzoccheri, 4 strisce di tagliata, 2 patate in croce, formaggio, birra media, birra piccola, fetta di torta e caffè..ah, dimenticavo il cicorino ed il pane.

Personalmente la ritengo una buona mangiata ma mi aspettavo sinceramente molto di più in termini di quantità; sulla qualità ho davvero quasi nulla da criticare al di là della consistenza del pizzocchero e l'accoppiata anonima di dolce e formaggi.

Arriviamo al conto: 392,70 Euro!

Uh, ma come?
Sono 43 euro e rotti a cranio..ahia!
Sono 18 euro e rotti a testa in più rispetto al menù fisso..ahia!

Diamo una occhiata allo scontrino e verifichiamo che, oltre ai 25€ a persona, ci sono stati addebitati:
1. I coperti?! Forse non erano inclusi nel 25€? Stupidi noi a non controllare!
2. Il secondo giro di sciatt!!! Perdonatemi i tre punti esclamativi ma questo mi pare proprio un insulto.
3. Sette tagliate che, ad andare bene, saranno state cinque scarse.
4. Quindici euro di patate saltate; praticamente un euro a patata largo circa.

Chiaramente, non ci è stato fatto nemmeno lo sconto e si è pagato fino ad i decimali.
Ora, come dicevo prima, non siamo gente di primo pelo e non siamo nemmeno turisti; siamo valtellinesi abituati a pagare una cena del genere intorno alle 30/35 euro con bottiglia di vino (non vino sfuso), porzioni da stendere un toro, un filo di simpatia in più e giro di amari finale offerti dalla casa.

Detto questo, abbiamo chiesto al boss del ristorante di farci una bella fotografia tutti assieme; in questo modo quando vorrà, potrà rivederci.. almeno in foto.